Cura e prevenzione: premesse essenziali

Si dice che oltre il 90% della popolazione mondiale abbia avuto almeno una colica renale nella vita e talora alcuni piccoli o anche intensi spasmi siano scambiati per patologie intercorrenti intestinali, biliari, ginecologiche ecc. Ma la colica renale è quasi inconfondibile. Il dolore spastico è molto intenso ed è giusto e coerente che il paziente corra in ospedale e che il Pronto Soccorso lo invii all’urologo. Il calcolo renale è già lì, già esiste e deve essere eliminato soprattutto se ostruisce le vie urinarie di un rene (nei casi più rari e più gravi di ambedue i reni). L’urologo in questa fase è il protagonista della cura (onde d’urto o litotrissia, rimozione endoscopica, rimozione chirurgica ecc.).

Ma dopo?

La figura dello specialista urologo è dedicata alla rimozione chirurgica o meglio uro-endoscopica e non si dedica un ambulatorio specifico finalizzato alla cura, prevenzione della formazione di nuovi calcoli.

colica renale

Il paziente, che conosce la litotrissia percutanea si sente in qualche modo rassicurato poiché consapevole che dopo le onde d’urto e dopo qualche altra colica per liberarsi del frammento del calcolo renale, risolve momentaneamente il problema. Questa tecnica, relativamente recente, è già considerata rischiosa dallo stesso virtuoso urologo poiché non priva di rischi soprattutto  se ripetuta più volte:  incompleta frammentazione del calcolo con ostruzione del flusso urinario, danni sino alle “fratture” del rene, danno della funzione renale, ipertensione arteriosa, emorragie più o meno importanti. [Evaluation and physiopathology of minor transient shock wave lithotripsy – induced renal injury based on urinary biomarkers levels. Dzięgała M, Cent European J Urol. 2018];

E QUINDI?

Cosa deve fare il paziente, specialmente il cosiddetto “produttori di calcoli”?

Questo è lo scopo del nostro sito: sensibilizzare i Medici di famiglia, gli altri specialisti e soprattutto il paziente, che esiste un percorso medico di cura e prevenzione e lo specialista, che deve prendersi carico di questa patologia apparentemente routinaria ma molto complessa, è il Nefrologo.

Cura

Certamente la terapia idropinica (2,0-2,5 litri di acqua al giorno) è fondamentale. Uso di alcuni tipi di diuretici, l’utilizzo di sostanze a base di sostanze alcaline; abitudini, terapie, nutrizione che acidificando le urine favoriscono la calcolosi, uso di elettroliti contenenti potassio e magnesio, stili di vita.

Quali tipi di acqua sono preferibili? Una grande maggioranza di acque minerali, indipendentemente dal costo, sono inutili o dannose. Diventa molto delicato il problema nelle donne con osteoporosi che necessitano di assumere vitamina D e calcio ma hanno avuto o hanno calcoli renali: in questo caso solo una accurata indagine alimentare e prescrizione può evitare i calcoli e l’aggravamento dell’osteoporosi.

Precisazione sugli esperti e i costi

Fermo restando che l’urologo è indispensabile per la fondamentale terapia da loro dispensata, un centro o specialisti nella cura medica e la prevenzione della calcolosi renale in Italia, dipingono un quadro desolante. Tutti gli esami urine, cosiddette “prove metaboliche” non sono rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale: ciò vuol dire che l’utente pagherà il 100% del loro costo se esistessero laboratori specializzati. Già rarissimi in Italia, in Sardegna non esistono.

Gli specialisti Nefrologi esperti in calcolosi che vi indirizzano verso un itinerario diagnostico ben preciso sono sconosciuti in Italia ed in Sardegna. Salvo rare eccezioni, il nostro centro vi offre questo servizio in libera professione non convenzionata, è l’unico conosciuto in Sardegna.

Vi è da considerare che oggi le analisi delle urine vengono lette da macchinari e talora il Biologo o il Medico di laboratorio, che analizzano il sedimento urinario, possono non avere una buona conoscenza nella classificazione dei cristalli osservabili al microscopio. Il dato di questa rilevazione è importante e solo il nefrologo esperto può dedicarsi a questa attività. Fondamentale il rilievo dei caratteristici cristalli di cistina nelle urine del bambino per poter prevenire in anticipo con una terapia specifica, la formazione di calcoli che possono condurre ad un danno della funzione renale.

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