Il Clima e le abitudini di vita

È ormai evidente che il clima della Sardegna soprattutto nella parte meridionale anche nelle altre regioni meridionali italiane, è ormai di tipologia subtropicale. Tali condizioni ambientali caldo-umide favoriscono in maniera rapida ed intensa anche temporanee ma intense disidratazioni per aumento della traspirazione cutanea e della sudorazione. Qualsiasi persona sana in estate può perdere oltre 2 litri di liquidi (senza necessariamente accorgersene e senza desiderio di bere!); se poi esercita una intensa fatica sportiva i rischi di formare calcoli renali si moltiplicano (due ore di tennis possono produrre perdite idriche corporee superiori anche ai 4 litri!).

Quindi la calcolosi renale è più frequente nelle popolazioni più esposte ai climi caldo-umidi e solari e quindi con intensa irradiazione solare. Oltretutto l’esposizione della cute al sole produce fisiologicamente la produzione di vitamina D che favorisce un maggiore assorbimento intestinale di calcio da tutti gli alimenti con rischio, specie nei soggetti predisposti, di innescare la formazione del nucleo del calcolo renale per una maggiore calciuria in una urina per di più concentrata, Il rene, è un organo “intelligente”, evita le perdite di acqua per mantenere ottimale la circolazione sanguigna ed evitare gli abbassamenti di pressione. Infatti, se non reintroduciamo liquidi, il rene li risparmia! riassorbendoli e ripristinando il volume di acqua corporea circolante, ma facendo ciò deve necessariamente concentrare le urine. Quindi urine concentrate (cosiddette sovrasature) + eccessiva quantità di calcio nelle urine (ipercalciuria) = formazione del calcolo renale!!

Nessuna persona è esente da queste attività durante il corso della sua vita, effettuando un lavoro intenso o un’attività sportiva intensa in un ambiente caldo. Si va incontro ad una eccessiva concentrazione urinaria esponendosi al rischio di favorire la formazione del nucleo del calcolo renale costituito da piccoli cristalli (per esempio di ossalato di calcio) che si addossano ad un piccolo frammento che può essere costituito anche da un frammento di una cellula renale morta (fenomeno della “nucleazione del calcolo”).

Sport e calcoli renali

L’attività fisica è indispensabile a tutte le età. Ma tutti coloro che esercitano attività sportive amatoriali (palestra, running, jogging ecc.) sudano e sono contenti di sudare poiché vi è l’idea che “molto sudore” = “buon dimagrimento”. Ma se avete un trainer o un allenatore preparato vi consiglierà sempre di bere sorsi d’acqua durante l’attività, anche se non avete sensazione di sete, per compensare la perdita di liquidi. Il prezzo da pagare, se non bevete, può essere una colica renale.

sport e calcolosi renale

Abitudini alimentari e calcoli renali

Un ruolo molto importante è rappresentato dalle abitudini alimentari. Abitudini alimentari scorrette possono essere un fattore di rischio litogeno: No ad eccessiva alimentazione ricca di proteine animali: Una alimentazione scorretta con una eccessiva introduzione di proteine animali produce un aumento di composti solforati che rendono le urine più acide. Ancora peggio se questo tipo di alimentazione è ricca di calcio e sodio con inevitabili conseguenze di andare incontro ad ipertensione arteriosa, ipercalciuria e maggiore assorbimento di certe sostanze (esempio: ossalati) che veicolate dal sodio vengono molto più facilmente riassorbite dall’intestino e ricondotte al rene.

No all’abuso di carne o alimenti ad eccessivo contenuto di acido urico:    sono numerosi i pazienti che per abitudine alimentare o per una scarsa capacità di metabolizzare le purine che provengono da certi alimenti, producono calcoli renali di acido urico o sali di urato. Questi soggetti hanno una eccessiva attività dell’enzima xantino-ossidasi che trasforma la xantina (una purina originata da alimentazione prevalentemente a base di carne) in acido urico. Oltretutto questi pazienti, a causa di questa alimentazione proteica, hanno quasi persistentemente un pH urinario acido che favorisce la aggregazione dei cristalli di acido urico che costituiranno il calcolo renale. Grazie all’utilizzo di farmaci che inibiscono l’enzima xantino-ossidasi si sono ridotti i casi di gotta e si possono curare ed eliminare i calcoli renali composti da acido urico.

Sì alle proteine vegetali: una consistente introduzione di frutta e vegetali è sempre alla base di tutte le sani alimentazioni. Anche nell’intento di prevenire la formazione di calcoli renali esse sono molto utili poiché aumentano la escrezione urinarie di citrati che sono potenti inibitori della formazione del calcolo urinario.

Ma attenti ad alcuni vegetali! alcuni di essi contengono alte quantità di ossalati come spinaci, bietole frutta secca (tab.1).

L’abuso degli zuccheri semplici: limitare l’introduzione di sucrosio e fruttosio. Purtroppo, questa nuova “anomalia” alimentare è entrata come protagonista nella predisposizione alla calcolosi renale. Essi sono contenuti in grande quantità in tutte le bevande gassate, succhi di frutta, soft drink ed il loro consumo è esasperato dai menù, stile americano, ben conosciuti in tutti i fast food del mondo.

Ecco perché oggi la calcolosi renale colpisce maggiormente anche i ragazzi adolescenti con aumento vertiginoso anche e purtroppo delle sindromi metaboliche (sovrappeso, iperglicemia, ipercolesterolemia) oltre a smascherare o innescare il diabete giovanile di tipo I, ove la Sardegna detiene il primato nazionale, e favorire con l’avanzare dell’età il sopravvenire del diabete di tipo 2. [Ferraro PM. Soda and other beverages and the risk of kidney stones. Clin J Am Soc Nephrol 2013];

tab. 1: Tutti i valori si riferiscono a 100 grammi di alimento

  
Bietole690
Spinaci676
Cacao in polvere450
Barbabietola rossa (radici)338
Peanuts (frutta secca)150 - 500
Cioccolato amaro80
Cavolfiore60
Sedano (coste)50
Cioccolato al latte35
Carote33
Fagiolini30
Cicoria riccia27
Indivia27
Scarola27
Cetrioli25
Arance24
Cipolle23
More18
Peperoni16
Fragole15
Lamponi15
Mirtilli15
Albicocche14
Melanzane12
10
Pomodori7,5

Evitare eccessive alimentazioni ricche di calcio ma anche povere di calcio (tab.2): in un soggetto in equilibrio, dove non ci sono alterazioni ematiche del calcio e del fosforo, con l’osso esente da patologie, l’eliminazione urinaria provvede ad eliminare l’eccesso di calcio proveniente dagli alimenti a livello intestinale. L’eccesso di calcio specialmente nei soggetti predisposti alla formazione di calcoli renali conduce inevitabilmente ad ipercalciuria che in soggetti con urine prevalentemente acide innescano la formazione e/o la crescita del calcolo renale. Introdurre invece poco calcio è rischioso poiché il calcolo si lega nell’intestino ad alcune sostanze (come l’ossalato) che non sono riassorbite dall’intestino e quindi eliminate con le feci.

tab.2: La quantità corretta di calcio da assumere è intorno ai 1.200 mg/al dì.

AlimentiQuantità di Calcio in mg/100g
Lievito per prodotti da forno5876
Parmigiano1184
Grana1165
Parmigiano grattugiato1109
Pecorino1064
Barretta ai cereali con frutta, per l'infanzia1053
Groviera1011
Mozzarella light961
Formaggio svizzero, basso contenuto di grassi961
Latte in polvere intero912
Caciocavallo860
Formaggio svizzero791
Fior di latte782
Mozzarella782
Provolone756
Cereali con mela e arancia, con aggiunta di proteine, per l'infanzia751
Emmenthal731
Mozzarella per pizza731
Tofu683
Barretta cioccolato al latte, dietetica668
Formaggio roquefort662
Bel paese604
Fontina550

Le cure da evitare

Eccessive e croniche assunzioni di vitamina C si traducono in certi soggetti in calcoli renali di ossalato; quest’ultimo proviene dalla degradazione della vitamina C. L’utilizzo di diuretici è vantaggioso per curare e prevenire la calcolosi renale ma la dose e l’utilizzo devono essere utilizzati solo dopo una attenta valutazione del Nefrologo.

vitamina c

Bere, bere, bere!!

Iniziamo a farci un’idea dell’assunzione di liquidi. Affrontare il problema di quanta e quali acque dobbiamo è un argomento complesso nell’ambito della prevenzione e cura della calcolosi renali ma è certezza che chi beve di più ed urina almeno 2 litri di urine al giorno ha molta meno probabilità nella loro vita di produrre un calcolo renale di colui che urina meno di un litro al giorno. Bere in abbondanza e nell’arco della giornata significa, per coloro che non sono abituati, un radicale cambio dello stile di vita.  È importante  affrontare il problema della scelta dei liquidi da bere possibilmente già invitando ad evitare eccessive assunzioni di soft drink contenenti glucosio e fruttosio, zuccheri quasi omnipresenti onnipresente nelle bibite industriali. Delle acque minerali parleremo più estesamente in un capitolo dedicato [Curhan GC. Twenty-four-hour urine chemistries and the risk of kidney stones among women and men. Kidney Int 2001].

Menopausa e calcolosi renale

Questo binomio è micidiale! perché mette a dura prova il nefrologo più esperto. Infatti, tutte le donne in menopausa soffrono di un impoverimento osseo dovuto ai cambiamenti ormonali che causano osteopenia e osteoporosi. Per compensare la perdita di calcio dovuta alla menopausa lo specialista ginecologo, ortopedico, fisiatra prescrivono, spesso in maniera disinvolta, una alimentazione ricca di calcio, supplementi di calcio, vitamina D, difosfonati o altri prodotti. Se poi la paziente ha o ha sofferto di calcoli renali è inevitabile che nelle urine arrivi un bel carico di calcio e l’ipercalciuria con urina acide insieme a bassa citraturia inducono la formazione di un calcolo renale a base calcica con una certa alta probabilità. Sta al Nefrologo trovare il giusto equilibrio per tutelare le vostre ossa ed i vostri reni!

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