L’acqua del rubinetto e i calcoli renali

E’ ormai chiaro che per prevenire la formazione di calcoli renali occorre bere almeno 2 o più litri al giorno ma dovete considerare cosa bevete e da dove bevete.

Molti si chiedono: ma possiamo bere l’acqua del rubinetto? Certamente sì. Ma conoscete la composizione chimico-fisica dell’acqua che sgorga dai vostri rubinetti?

Solo gli addetti al lavoro conoscono la composizione delle sostanze presenti nell’acqua potabile dei centri cittadini e dei centri rurali ma occorre considerare:

a) la composizione dell’acqua potabile varia da città a città e da paese a paese; nei diversi quartieri della città l’acqua può provenire da diversi acquedotti e nessun medico eccetto  alcuni Specialisti di Igiene Alimentare specificatamente addetto a queste analisi od il chimico che lavora presso i centri di controllo delle acque può dirvi la sua esatta composizione;

b) ma anche se conosceste la composizione della vostra acqua sappiate che i suoi componenti minerali e biologici variano nel corso dell’anno specialmente durante le stagioni piovose e nevose oppure nei peridi siccitosi; nei periodi molto piovosi, quando gli agricoltori utilizzano pesticidi  o altre sostanze per la protezione dei raccolti, queste sostanze piuttosto pericolose penetrano in profondità e si immettono nelle falde acquifere che si riversano nei bacini di raccolta utilizzati per l’acqua potabile. Ogni area urbana ed extra-urbana fa riferimento ad uno o più bacini di distribuzione alle case dei cittadini.

c) gli organi preposti alle analisi chimico-fisiche e batteriologiche sono generalmente laboratori sotto il controllo delle amministrazioni regionali. Queste organizzazioni vengono definite “ARPA”(Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale): la sua denominazione varia a seconda della Regione ove tale Agenzia opera: per esempio in Sardegna è denominata ARPAS, in Veneto ARPAV e così via. Quando i contenuti delle acque vanno oltre i limiti previsti da precise normative, queste Agenzie comunicano al Sindaco di quella comunità i risultati ottenuti. Se tali risultati sono pericolosi per la salute dei cittadini il Sindaco emette ordinanza di “non potabilità” e l’acqua può essere utilizzata solo per lavarsi, pulire ma non certo per bollire alimenti o essere in qualche modo utilizzata per cucinare;

d) Un altro inconveniente è rappresentato dalla rete di distribuzione idrica nelle città o nei vari comuni. Infatti, nonostante che i parametri chimici o fisici o batteriologici dell’acqua siano perfetti, le reti “colabrodo” spesso vecchie e usurate sono costituite da tubature porose situate in profondità che talora, anche nelle grosse città, attraversano falde inquinate da scarichi industriali o domestici provenienti anch’essi da tubature corrose, le quali vanno ad inquinare le acque che arrivano ai vostri rubinetti. Nessuno può saperlo e  nessuno può prevederlo e così non è possibile prevedere o  prendere provvedimenti;

e) quando il sapore dell’acqua (pur perfettamente nei parametri normali) ha un retrogusto spiacevole (tipico quello del cloro) l’utente acquista dei filtri per eliminare sapori convinto di bere un’acqua decisamente sana. Pur non essendo stato mai contrario all’utilizzo di questi dispositivi (oggi presenti anche nei bar e nei locali di ristorazione) vi volevo ricordare che l’acqua così trattata può rappresentare un prodotto non utile per prevenire la formazione dei calcoli renali perchè eccessivamente privata di componenti che devono essere presenti entro certi limiti come il calcio (nelle altre sezioni del sito leggerete che una certa quantità di calcio fino anche ai 200 mg per litro deve essere necessariamente presente) ed anche una certa quota di magnesio che è un elemento fondamentale per prevenire la formazione dei calcoli renali rendendoli più solubili ed eliminabili. Altro problema, i filtri. Se questi non vengono frequentemente e rigorosamente sostituiti diventano come un terreno di cultura per numerosi batteri inquinando l’acqua che riversate nelle vostre bottiglie o contenitori.

f) per finire vorrei parlare dell’acqua del vostro condominio o della vostra villetta. Il Comune è legalmente responsabile dell’acqua  sino al vostro contatore. Dopo il contatore la responsabilità è totalmente vostra oppure dell’Amministratore di condominio. Pertanto se stoccate l’acqua in serbatoi che non vengono regolarmente sanitizzati oppure le vostre tubature rilasciano sostanze dannose la responsabilità di eventuali danni sulla salute ricadranno su di voi.

Cari lettori, tengo a sottolineare che io non sono assolutamente contrario all’acqua di rubinetto e non sono totalmente favorevole all’utilizzo delle cosiddette “acque minerali” in commercio poichè molte riservano delle “sorprese” che non sono compatibili con le persone che producono calcoli.

Se continuerete a seguirmi scoprirete cose interessanti sul complesso capitolo delle acque minerali in bottiglia e non solo scoprirete quello che è spesso tenuto in ombra dalle Aziende e da alcuni esperti, ossia i pericoli e le tipologie delle plastiche utilizzate da quasi tutte le aziende che vendono i loro prodotti.

Continuate a seguirmi, sarò un nefrologo, ma mi sono occupato 30 anni di analisi delle acque ambientali!

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